La notizia è di quelle importanti: El Niño sta per tornare ed influenzerà la prossima Estate. Il clima potrebbe dunque essere stravolto in quanto gli effetti dei cambiamenti climatici in atto si andranno a sommare a questo particolare fenomeno, già dai prossimi mesi.
Non solo. C’è anche un’analogia che potrebbe far pensare che la prossima stagione estiva sarà caldissima come (se non più) quella del 2003!
Analizzando i dati climatici del passato salta subito all’occhio come la storica Estate del 2003 (ma fu così anche per quella rovente del 2020) arrivò dopo una Primavera estremamente siccitosa e, almeno nella prima parte, anche piuttosto fresca.
Insomma, le stesse condizioni che stiamo vivendo in questa prima parte del 2023.
Ma cosa avvenne esattamente 20 anni fa? Nel Giugno del 2003 si scatenò la prima vera ondata di caldo estivo: il terreno era già estremamente asciutto e propenso a infiammarsi con estrema facilità: ecco perché quello risulta tutt’ora tra i mesi di Giugno più caldi di sempre (l’Estate risultò poi addirittura la più calda degli ultimi secoli) e quella che strinse d’assedio l’Italia fra il 6 e il 18 di Giugno fu una delle ondate di caldo più feroci nella storia di questo mese.
Ecco dunque una prima correlazione che potrebbe già indicarci la strada per i prossimi mesi.
Tuttavia, per capire come potrebbe essere l’Estate dobbiamo allargare il nostro sguardo all’intero sistema climatico globale, concentrandoci in particolare sul quello che succederà in pieno Oceano Pacifico.
Su questa zona si alternano due eventi importanti: la Niña e El Niño: si tratta di fenomeni su larga scala, osservati sulla superficie dell’Oceano Pacifico tropicale, centrale e orientale e capaci di influenzare le condizioni meteo-climatiche globali.
Gli esperti chiamano questa variazione ENSO (El Niño-Southern Oscillation). I cicli che caratterizzano questo fenomeno hanno una durata che va dai 2 ai 6/7 anni circa.
La Niña ed El Niño sono rispettivamente un raffreddamento e un riscaldamento della superficie oceanica. Durante un episodio di Niña le acque risultano di 1/3°C più fredde del normale ed anche la temperatura globale tende e a diminuire, mentre nelle fasi di Niño sono di 1/3°C più calde e di conseguenza anche le temperature medie a livello globale tendono ad aumentare.
L’anomalia più preoccupante riguarda proprio questo aspetto: negli ultimi due anni è stata La Niña a dominare la scena a livello planetario e, secondo lo schema classico, le temperature a livello globale sarebbero dovute calare. Ed invece è successo il contrario, il 2022 è stato l’anno più caldo di sempre da quando si registrano i dati meteo.
Ciò porta a una riflessione per nulla banale: il riscaldamento climatico in atto, provocato dalle attività antropiche, gioca ormai un ruolo così importante da annullare gli effetti di questi immensi meccanismi climatici.
Ora la domanda sorge spontanea: cosa accadrà quando gli effetti del global warming (riscaldamento globale) si andranno a sommare con quelli di El Niño?
Intanto, quello che sappiamo è che la NOAA, l’agenzia Statunitense che si occupa di dinamiche oceaniche ed atmosferiche, ha appena annunciato che le acqua superficiali dell’Oceano Pacifico si stanno scaldando oltre le aspettative, dando il via al fenomeno conosciuto come El Niño.
La mappa qui sotto conferma questa anomalia con i valori che si porteranno ben sopra le media climatiche (colore rosso in pieno oceano, davanti alle coste del Sud America). Stiamo parlando di un fenomeno che riguarda una superficie vastissima, praticamente tutto l’intero Oceano Pacifico, che può avere delle conseguenze anche pesanti sul clima terrestre. Basti pensare nell’ultimo episodio intenso de El Niño, quello del 2015/16, le acque oceaniche superarono anche di +3°C la norma. Questa enorme quantità di calore fu poi ceduta all’atmosfera, con un aumento della temperatura terrestre ed anomalie climatiche quasi in ogni parte del Mondo: ricorderete i valori caldissimi dell’Estate 2015, passata alla storia poi come la terza più calda in Italia da quando si registrano le temperature.
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El Niño: temperature delle acque sopra la media in pieno Oceano Pacifico
TENDENZA ESTATE – Dopo 2 anni con un regime di La Niña, andremo incontro già dalle prossime settimane ad un forte riscaldamento delle acque del Pacifico. Statisticamente, il fenomeno di El Niño è correlato ad una maggiore attività dell’anticiclone di origine africana, che tende ad espandersi sull’Italia e l’Europa nel periodo primaverile-estivo.
Gli effetti più immediati si traducono generalmente in ondate di calore durature con punte fino a 40°C, siccità (specie al Centro-Sud), ed eventi meteo estremi, a causa di una maggior energia potenziale in gioco (più caldo = aumenta l’evaporazione = maggior umidità nell’aria).
Sarà davvero così?
Fonte: Il Meteo.it
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